LE VICISSITUDINI DI VYGOTSKIJ N.1
La divulgazione della psicologia sovietica nel suo complesso ha pesantemente subito, il clima determinatosi dopo la conclusione della seconda guerra mondiale. La “guerra fredda”, la divisone del mondo in “blocchi di influenza” ha di fatto condizionato anche la vita scientifica.
A questa “difficile comunicazione” si sommano le distorsioni ideologiche determinatesi nei rispettivi campi di influenza politica creando, in parte, le condizione di una difficile reciproca comprensione ed arroccamento culturale. Di questo ne ha subito pesantemente gli effetti anche la psicologia “europea”.
Nel mondo sovietico, oltre a quanto precedentemente visto per Pavlov, si è determinato un vero e proprio ostracismo verso la figura di Vygotskij il quale, ancora oggi, nella sua comprensione, soffre di un doppio handicap, quello avuto all’interno del suo paese e quello derivante dalla situazione mondiale post bellica.
Potremmo riassumere in sei punti gli elementi che hanno influito su una non “pertinente” conoscenza del pensiero di Vygotskij che, tuttavia, è riuscito a giungere fino a noi oramai, quasi completamente. Molto invece rimane da fare per comprendere l’ambito politico-culturale in cui si è sviluppato.
I punti sono i seguenti:
- Un dibattito generale aperto negli anni 20-30 in Russia sulla psicologia della rivoluzione
- Un dibattito specifico sulle sue posizioni
- Il suo ruolo nelle fazioni politiche presenti in quegli anni
- Possibili cricche interne di gruppi di potere universitari o altro
- La morte prematura
- il contesto internazionale post bellico
Da una certa fase in poi non va nemmeno sottovalutato il fatto che egli fosse ebreo.
La presente antologia sviluppa alcune linee di riferimento per comprendere i meccanismi che hanno prodotto questa situazione.
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