Le terme e il peccato originale… non troppo ‘originale’
In quei giorni Lasagna e il Dott. Rubini erano super impegnati nel loro lavoro tanto da non poter trovare nemmeno i dieci minuti di libertà per la pausa caffe, eppure ci sarebbe stato molto da dire in presenza relativamente all’ultimo incontro dell’Oca Selvaggia
Per il Gatto e la Volpe era cosa diversa. Non passava giorno senza una o anche due telefonate e se del caso facevano una passeggiata distanziata. Avevano molte idee e valutazioni da scambiare ma la cosa più ‘rognosa’ era una certa insicurezza che regnava in Giuseppe. Non si sentiva all’altezza aveva paura che ciò che diceva fosse non corretto e in qualche modo distorto e temeva di tradire la fiducia che gli altri avevano su di lui; diceva spesso “Un commissario di Polizia e un Vice Questore… chi me lo fa fare!”.
Naturalmente Antonio lo rassicurava pur non nascondendo che alcune questioni intricate erano presenti ma Giuseppe, a suo avviso, tendeva a sopravalutarne non tanto l’importanza ma l’impatto che avrebbero potuto avere se non fossero corrette. Gli faceva notare che in fin dei conti tutto restava tra loro quattro e che i dati erano credibili e verificabili e d’altro canto fino a quel momento sia Lasagna che il Dott. Rubini nulla avevano obiettato in contrario.
Ma non c’era niente da fare, Giuseppe si bloccava e non procedeva con il lavoro.
Antonio ad un certo punto disse tra sé e sé: “A mali estremi, estremi rimedi” e cogliendo il momento giusto dell’ennesima passeggiata distanziata e la giusta intonazione disse: “Il capitano ha bisogno di riposo ed il vice è pronto a sostituirlo… per lunedì prossimo preparo la documentazione e relaziono io.”
Queste parole furono prese da Giuseppe come una liberazione e ringraziò Antonio che ne approfitto per die: “In fin dei conti è giusto che lavori anch’io altrimenti al momento della paga poco posso pretendere.” Una grande risata sancì l’accordo e il cambio di consegne tra i due.
Il sabato sera Antonio telefonò a Lasagna informandolo della situazione e la domenica in tarda mattinata Lasagna informò il Dott. Rubini, così che al lunedì sera tutto era pronto e certificato per la partenza in continuità: e così fu.
Lunedi ore 20,45 il gluk di Skype avvisa Lasagna del collegamento e il Commissario, senza indugi disse:
“Dai Antonio inizia e, mi raccomando Giuseppe, controlla bene quello che dice.” Risate, battute di mani e la festa incominciò.
“Va bene, va bene” disse Antonio “e proprio per non farmi ‘riprendere’ da Giuseppe ripresento il suo schema di lavoro visto nel precedente incontro e da lì ripartiamo.” Il Gatto e la Volpe, nonostante i momenti di difficoltà restavano sempre Gatto e Volpe anzi sempre + Gatto e Volpe
Nello schermo apparve lo schema.
“I punti 1 e 2 gli abbiamo già affrontati e ora logicamente tocca al n.3. Su questo punto, con Giuseppe, abbiamo discusso a fondo, nel merito ma anche nell’atteggiamento con cui dovevo esporlo.
Avevamo due orientamenti:
il primo quello di affrontare nel loro complesso sia la legge di salvaguardia termale che il PURT, analizzando i punti forti e deboli, cose fatte e non fatte ecc. Questo tuttavia comporterebbe molto tempo,
il secondo, quello di stringere su di un solo punto, lo abbiamo definito come il peccato originale, emerso durante l’analisi dei dati dell’albergo del Dott. Fredo. Questo renderebbe più pregnante il lavoro che stiamo facendo.
Abbiamo scelto questa seconda strada.”
Breve pausa per veder se vi erano obbiezioni o suggerimenti ma l’oramai consueto silenzio assenso era accompagnato anche con segni di consenso quali sorrisi ecc.
“Bene, allora iniziamo richiamando il titolo della Legge regionale 20 marzo 1975, n. 31, NORME PER LA SALVAGUARDIA DELLE RISORSE IDROTERMALI EUGANEE E PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ CONNESSE. [1]
All’articolo 8 della legge troviamo scritto:
I titolari delle concessioni che alimentano gli stabilimenti termali non devono edurre acqua per scopi diversi da quello terapeutico e non devono superare i quantitativi strettamente necessari per la maturazione, rigenerazione del fango e per l’effettuazione delle cure idrotermali, secondo quanto previsto dagli artt. 9 e 12 della presente legge.
La cosa è chiara, l’acqua termale utilizzabile dagli alberghi è solo quella strettamente necessaria per la maturazione, rigenerazione del fango e per l’effettuazione delle cure idrotermali’.,
All’articolo 12 troviamo poi scritto:
I titolari delle concessioni termali sono tenuti:
- a) a non superare il quantitativo massimo di acqua educibile nei diversi periodi dell’anno, stabilito dalla Giunta regionale in rapporto alle caratteristiche degli stabilimenti termali;
- b) ad applicare, entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge, un dispositivo atto a misurare l’erogazione dell’acqua dai pozzi, il quale dovrà rispondere ai requisiti stabiliti dalla Giunta regionale.
Articolo 2 il testo prevede che:
Allo scopo di garantire un pronto intervento di salvaguardia della risorsa e dell’attività termale, tenuto conto del grave fenomeno del depauperamento della risorsa stessa, la Regione Veneta approva un Piano di utilizzazione della risorsa termale
Ecco: qui abbiamo in breve i presupposti per la nascita del PURT che verrà approvato 5 anni più tardi nel 1980 con provvedimento n. 1111, il 23 aprile.[2]
Come ho detto, la farò breve per rendere evidente il nodo della questione quello che possiamo definire il peccato originale, un peccato asintomatico, che poi ha continuato ad esistere sotto a tutte le modifiche e le normative intervenute.
Il fatto è che quando il PURT ha definito la quantità d’acqua da poter utilizzare a scopi specificatamente fangoterapici, come diceva la legge (Maturazione del fango, bagni termali ecc.), ne ha autorizzato una quantità per lo minimo 10 volte superiore. Questo ‘parametro di utilizzo’ viene definito all’Articolo n.22 del PURT in: tre litri per minuto, per posto letto e ha mantenuta sostanzialmente questo livello in tutte le modifiche successivamente fatte al PURT.”
Il silenzio era tombale ma dallo schermo ben si vedevano le facce del Dott. Rubini e di Lasagna essere simili a quelle di chi, smarritosi nella foresta, cerca la strada del ritorno. Il Commissario avrebbe voluto intervenire ma cosa dire? Era anche la situazione del Dott. Rubini e quindi gli fu naturale chiedere una pausa di riflessione in modo da provare a ritrovare nel caffè la via smarrita.
Tutti stavano dando fondo alle scorte di sussistenza sapientemente preparate, fu allora che intervenne il Vice Questore.
“Intanto faccio ancora una volta i miei complimenti ad Antonio e Giuseppe per la puntigliosità del loro lavoro e per la chiarezza di ciò che sostengono. Pur tuttavia mi sia consentito di fare l’avvocato del diavolo. Se ciò che dite fosse vero sarebbe di una tragica chiarezza ma bisognerebbe dimostrarlo con i dati. È possibile farlo ora o avete bisogno di altro materiale? Le vostre conoscenze sono sufficienti a suffragare questa tesi?”
Lasagna rimase colpito da queste domande, indicavano che il Vice Questore era all’opera e sul pezzo.
Antonio, pulendosi un poco la bocca con una mano disse:
“A domanda rispondo: si lo possiamo dimostrare, l’importate è che voi siate pronti a seguire!” e fece un sorriso particolare che un poco tutti conoscevano. Lasagna sobbalzò inconsciamente e pensò che forse di muli nell’Oca Selvaggia non c’era solo lui?
“Va bene, riprendiamo” Disse Antonio con ancora in mano l’ultimo ‘boccone’ di un piccolo panino, quindi piccolo boccone.
“Il PURT ha subito negli anni, dopo la sua stesura nel 1980, una modifica nel 1990 e una modifica nel 2000.
Andiamo ora a vedere queste 3 stesure del PURT in relazione al parametro che ci interessa, la quantità di acqua massima che un albergo può utilizzare e il suo reale rapporto con l’uso fangoterapico.
Nel testo del PURT del 1980, l’Articolo che ci interessa è il n.22: Quantitativi massimi di acqua educibili nei diversi periodi dell’anno. Troviamo scritto:
Ai fini della salvaguardia della risorsa termale, la quantità massima di acqua utilizzabile da ogni stabilimento è fissata in litri 3 (tre) per minuto primo per ogni posto letto e per la durata di effettiva apertura di ogni esercizio.
Per il periodo di chiusura dei suddetti esercizi la quantità di acqua termale utilizzabile è ridotta a litri 1,2 per minuto primo e per posto letto; tale quantitativo deve essere destinato principalmente alla macerazione dei fanghi termali.
Nel testo del PURT modificato nel 1990 l’articolo interessato alla definizione e alla modifica del parametro per l’utilizzo dall’acqua termale è il n.8 che sostituisce il precedente articolo n. 22
Quantitativi massimi di acqua educibili nei diversi periodi dell’anno.
Ai fini della salvaguardia della risorsa termale, la quantità massima di acqua utilizzabile da ogni stabilimento è fissata, salvo diversa determinazione della Giunta regionale, in litri 300/minuto primo fino a 100 posti letto e litri 2,8/minuto primo per ogni ulteriore posto letto per la durata di effettiva apertura di ogni esercizio.
Per il periodo di chiusura dei suddetti esercizi la quantità di acqua termale utilizzabile è ridotta a litri 140 al minuto primo fino a cento posti letto e litri 1,4/minuto primo per ogni ulteriore posto letto.
Nella modifica del PURT del 2000 l’articolo che ci interessa è sempre il n.22 con una nuova modifica al parametro di utilizzo dell’acqua termale.
Ai fini della salvaguardia della risorsa termale, la quantità massima di acqua utilizzabile da ogni stabilimento è fissata, salvo diversa determinazione della Giunta Regionale, in litri 300/minuto primo fino a 8 camerini e litri 40/minuto per ogni ulteriore camerino per la durata di effettiva apertura di ogni esercizio.
Per il periodo di chiusura dei predetti esercizi la quantità di acqua termale utilizzabile è ridotta a litri 140 al minuto primo fino a 8 camerini e litri 20/minuto primo per ogni ulteriore camerino.
Ora è utile comprendere cosa vogliano dire questi parametri a livello di quantità di acqua emunta. La cosa potrebbe essere non semplice. Fortunatamente possiamo avere come riferimento l’albergo del Dott. Fredo che può aiutarci in questo calcolo.
Per fare questo conteggio usiamo i seguenti presupposti
- Che l’albergo del Dott. Fredo sia rimasto immutato negli anni e quindi si possa confrontare tra loro i parametri dell’utilizzo dell’acqua termale dei vari PURT.
- Partiamo quindi dai dati attuali di consumo dell’albergo dichiarati dal dott. Fredo pari a 365 litri al minuto (190.000 metri cubi all’anno), un numero di stanze pari a 170, un numero di posti letto pari a 300 e un numero di camerini pari a 20. Già questo primo livello di confronto può apparire utile. Tralasciamo il conteggio relativo alla bassa stagione perché non cambia il senso del nostro ragionamento.
- Il parametro litri per minuto primo è quello comune quindi a tutte le varianti mentre sono cambiati i fattori per la sua applicazione, confronteremo i loro valori nei vari PURT con quello realmente oggi usato nell’albergo del Dott. Fredo paria a 365 litri al minuto. Questo è il vero consumo necessario al del suo Albergo. Ricordiamo che di questo consumo solo il 20/25% è utile per la fangoterapia.
Quali sarebbero stati e sono i consumi se si usasse tutta l’acqua concessa dal PURT?
PURT 1980
Erano previsti 3 litri minuto primo per posto letto, essendo i posti letto dell’albergo del Dott. Fredo pari a 300, il consumo massimo autorizzato nel 1980 era di 900 litri al minuto. Quindi già allora, a parità di albergo, era consentito un utilizzo ben superiore al 150% di quello realmente utilizzato pari a 365 litri al minuto. Va sempre ricordato che il reale consumo per la fangoterapia, come abbiamo in precedenza stimato, è circa il 20/25% del totale quindi circa 80/90 litri al minuto. 90 litri al posto di 900 quindi 1 a 10!
PURT 1990
Erano previsti litri 300/minuto primo fino a 100 posti letto e litri 2,8/minuto primo per ogni ulteriore posto letto. Tornando quindi all’Albergo del Dott. Fredo che ha 300 posti letto il conteggio porta a 300, più 2,8X200 (560) per complessivi 860 litri minuto. Cifra lievemente inferiore della precedente ma sempre superiore dall’attuale consumo del 100/150%.
PURT 2000
Da allora cambia il parametro di riferimento, non più i posti letto ma i camerini. Forse si sono accorti della pesante illegalità presente nei conteggi precedenti dove la quantità di acqua utilizzabile non era più legata, come la legge prevede, all’utilizzo terapeutico della stessa e quindi, foglia di fico, tirano in ballo i camerini. In questo modo forse si tentava di parare il colpo verso quelle realtà termali che utilizzavano largamente l’acqua termale senza fare alcuna o pochissime cure o chissà quale altra regione vi era..
I nuovi parametri sono: litri 300/minuto primo fino a 8 camerini e litri 40/minuto per ogni ulteriore camerino. Quindi tronando all’Albergo del Dott. Fredo dove vi sono 20 camerini la nuova possibilità di usare l’acqua è paria a 300 (primi otto camerini) più 40X12 (480) per un totale di 780 litri minuto. Un poco meno della volta precedente ma sempre pari a più del 100% di quella effettivamente utilizzata e comunque sempre 8 volte maggiore a quella necessaria per le cure..
Questa è la realtà e questi sono i conti!”
Mulo 2 aveva colpito basso in maniere ineccepibile, non c’era niente da dire.
Il Dott. Rubini in un momento di libertà catartica cominciò a battere le mani, Lasagna vide nella sua mente passare nuvole di Gazzelle a sirene spiegate mentre Antonio e Giuseppe giustamente gongolavano per il loro lavoro: da Oca Selvaggia a Oca Impazzita di gioia.
Lasagna prese il bicchiere che aveva con sé, lo alzò e disse: “Propongo un brindisi skyperiano e ci rivediamo lunedì”
Giovanni intervenne prontamente.
“Fermi, fermi tutti. Un’ultima cosa prima di andare via, una domanda che vi voglio fare?”
Tutti si rimisero pazientemente e attentamente in ascolto.
“Sapete dirmi un motivo per cui gli albergatori, pur potendo utilizzare molta più acqua di quello che in realtà usano, ne hanno usata molto meno?”
Il dott. Rubini alzò la mano ed intervenne immediatamente.
“Quello che mi viene spontaneo da dire e che deriva dalla mia esperienza nel ruolo di Vice Questore è che se c’è stata una ragione costante per questo fatto, sicuramente è dipeso dall’imposta (tasse) che dovevano pagare per lo scarico nelle fognature, sempre contestate, e devo dire in molti casi, al di là della cifra da pagare. Sicuramente questo ha rappresentato un forte deterrente, ma da quest’anno sembra che siano stata abolita sia ad Abano che a Montegrotto”.
Riprese Antonio.
“Appunto e ora cosa succederà? Adesso possiamo brindare skyperianamente, anche se c’è poco da brindare. A lunedì.”
“A lunedì”, disse Lasagna.
CI VEDIAMO MARTEDI PROSSIMO
CON
GLI ALBERGHI PRIMA, DURANTE E DOPO IL COVID
(PRIMA PARTE)
[1] Per una documentazione sul contesto in cui nasce la legge e sui suoi contenuti vedasi la dispensa filmata in: https://www.alessandroghiro.it/prodotto/osservatorio-economico-arriva-la-legge-sulla-salvaguardia-del-bacino-termale-euganeo/
[2] Per una documentazione sul contesto in cui nasce il PURT e sui suoi contenuti vedasi la dispensa filmata in: https://www.alessandroghiro.it/prodotto/osservatorio-economico-1980-23-aprile-arriva-il-purt-piano-di-utilizzo-della-risorsa-termale/